Poesie e filastrocche primi giorni di scuola

Poesie e filastrocche primi giorni di scuola

Nuove poesie e filastrocche dedicate all’accoglienza.

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primo giorno di scuola

Scheda con poesia: “Primo giorno di scuola” di Maria Ruggi

La scuola

Vado a Scuola, vedo amici,
gioco, parlo, imparo, rido,
più si è, più si è felici:
degli amici io mi fido.
La maestra ha bei capelli
è un’amica un po’ più grande
lei ci insegna ritornelli,
lei risponde alle domande.
vado a Scuola, vedo cose,
le disegno con colori,
sento storie misteriose,
e alla fine torno fuori.
Roberto Piumini

C’era una volta… una farfalla

Prima eri solo un bruchino,
ora sei una dolce farfalla
altri vedono un bambino
che canta, gioca e balla.
Agitando le tue ali voli nei prati,
leggera ti posi sui fiori profumati.
Bella, graziosa e sorridente
impari con antenne attente.
Danzerai tra i colori dell’arcobaleno
dipingendo con gioia un anno sereno.
Trasformerai così i tuoi preziosi istanti
in voli liberi e scoperte emozionanti!

Maria Ruggi (Tutti i diritti riservati)

Questa poesia è disponibile con un’attività – lavoretto

Maestrina

Quando a scuola ce ne andiamo
e la mamma a casa resta,
mai da soli rimaniamo
lì ci aspetta la maestra.
Sta seduta e spiega piano
è paziente e non si lagna,
ci controlla da lontano
s’alza e scrive alla lavagna.
Quanto bene sa insegnare
spiega tutto come un gioco,
a noi tanto fa imparare
senza lei sapremmo poco.
E’ davvero molto buona
carismatica e bellina,
la campana adesso suona:
a domani, ciao maestrina!

La scuola

La scuola è come un albero
è chioma ed è radice
la scuola è come un nonno
è chi ascolta e chi dice
la scuola è come il mare
è onda ed è brezza
la scuola è come il cuore
è domanda e certezza
la scuola è come il cielo
è vento ed è quiete
la scuola è come il circo
è acrobata ed è rete
la scuola è come fiaba
è drago, è mago, è re
la scuola è come il mondo
la scuola è come me.
Gabriele Clima

Questa poesia è disponibile anche con scheda da stampare.

Filastrocca di casa e di scuola

 

A casa io gioco
A scuola io faccio
A casa è il mio fuoco
A scuola è il mio abbraccio
A casa c’è Mamma
A scuola Maestra
A casa TV
A scuola finestra
A casa io sono
A scuola divento
A casa c’è sole
A scuola c’è vento
A casa io chiedo
A scuola rispondo
A casa c’è il nido
A scuola c’è il mondo
Bruno Tognolini

Filastrocca dello scolaro  

Scusate ma c’è qualcosa che non quadra:
ci deve esser per forza in giro una Fata ladra
e sarà di sicuro la più malvagia delle fate
se con un colpo di bacchetta si porta via l’estate.
Era solo ieri che, con un nodo alla gola,
salutavo i miei compagni alla fine della scuola.
E come mai oggi son qui, con tanto di cartella
che aspetto di entrare in classe vicino alla bidella?
E’ una cosa davvero strana, ma qualunque cosa sia,
ha di certo a che fare con una dose di magia.
Quindi per favore trovate un mago buono
che con la potenza del fulmine e del tuono
e se non basta anche con quella della saetta
faccia passare l’anno scolastico in tutta fretta.
Monica Sorti

Buon Anno scolastico a tutti!!!  

Suonan le campanelle, riaprono le scuole
noi vogliamo dedicarvi queste poche parole.
Un augurio sincero a tutti gli studenti
perché a fine anno si trovino contenti
dei lavori fatti, delle cose apprese,
le loro speranze non siano disattese,
e possano innalzare un altro mattoncino
sulla strada luminosa del loro cammino.
Per diventare grandi non basta la statura
ma serve anche una buona dose di cultura.
Non dobbiamo mai dimenticare che il sapere
ti apre l’orizzonte oltre ciò che puoi vedere.
Buon lavoro anche a tutti gli insegnanti
di mansioni e di doveri ne hanno proprio tanti
ma spiegare un po’ la vita, illuminare la via,
è il mestiere più bello che ci sia.
Con una matita scrivono nell’anima e nel cuore,
spesso in punta di piedi, quasi senza far rumore,
ma capita che una loro frase scritta sul quaderno
rimanga nel cuore dell’alunno in eterno.
Monica Sorti

Finalmente ecco la scuola

Il giorno dell’inizio è già arrivato
e indossi il grembiulino di bucato.

I bimbi hanno cestini o zainetti.
E dentro tu lo sai cosa ci metti;

la gomma, le matite colorate,
le forbici con le punte arrotondate.

In classe la lavagna trovi pure
e i cartelloni pieni di figure.

si ritaglia, si incolla, si colora,
così si cambia gioco ad ogni ora.

E che divertimento la lettura,
che usto con i conti e la scrittura!

quante scoperte splendide da fare,
quante storie stupende da ascoltare!

E poi è bello stare in compagnia
di amici vecchi e nuovi, in allegria.

Con loro parli, ridi e canti in coro.
Allora buona scuola… e buon lavoro!

Vivian Lamarque

Il primo giorno di scuola

Suona la campanella
scopa scopa la bidella,
viene il bidello ad aprire il portone,
viene il maestro dalla stazione
viene la mamma, o scolaretto,
a tirarti giù dal letto…
Viene il sole nella stanza:
su, è finita la vacanza.
Metti la penna nell’astuccio,
l’assorbente nel quadernuccio,
fa la punta alla matita
e corri a scrivere la tua vita.
Scrivi bene, senza fretta
ogni giorno una paginetta.
Scrivi parole diritte e chiare:
Amore, lottare, lavorare.

Gianni Rodari

Vorrei una Scuola

Vorrei una Scuola tutta di cioccolato,
con il tetto di zucchero filato.
Vorrei una Scuola fatta di fiori,
con uccelli e farfalle di mille colori.
Vorrei la Scuola più grande per me,
ma la mia Scuola è la più bella che c’è.

Filastrocca settembrina,
già l’autunno si avvicina,
già l’autunno per l’aria vola
fin sulla porta della scuola.
Sulla porta c’è il bidello,
che fischietta un ritornello,
poi con la faccia scura scura
prova la chiave nella serratura,
prova a suonare la campanella…
Bambino, prepara la cartella!

G.Rodari

Ritorno a scuola
  Svelto ora il sol tramonta
la giornata adesso vola,
la cartella ormai è pronta
si ritorna tosto a scuola.
Se l’autunno piange foglie
sul suo grigio e cupo viso,
la tristezza non ci coglie
siamo forti col sorriso.
Invadiamo lieti i banchi
non pensiamo più a giocare,
di riposo siamo stanchi:
c’è bisogno di studiare.
Qui il tempo scorre lento
e talvolta il cielo è scuro
ma in fondo son contento
diverrò presto maturo.
Le maestre ci daranno
le risposte che vorremo,
nei ricordi resteranno
quando il mondo affronteremo!

Giuseppe Risica

Benvenuti a scuola!

L’estate è ormai passata
e la scuola è già iniziata!
Tutti insieme nei nuovi banchi
e non siamo per niente stanchi.
La vacanza è un ricordo lontano
che ci lascia piano piano.
Tornare a scuola è bello lo so
perchè i miei compagni ritroverò.
Le mie maestre mi aspettano già
e nulla più ci separerà.
Tante cose belle e interessanti imparerò
e per tre anni insieme a voi mi divertirò.
Tutti insieme cresceremo
e ogni giorno ci ritroveremo
per conoscere in allegria
e volerci bene in armonia.

Filastrocca degli alunni della III B guidati dall’ins. Maria Ruggi.

La scuola

Eccoti a settembre, la scuola ricomincia;
in paese, in campagna, in città e in provincia,
vedrai qualcuno contento, qualcuno confuso:
niente paura, tu segui attentamente
le istruzioni per l’uso.
Guarda l’edificio con decisione
poi, a passi svelti, varca il portone,
fermati nell’atrio, dai un’occhiata intorno;
se c’è un adulto che conosci digli: Buongiorno!
Se trovi delle amiche, se scorgi degli amici
puoi lasciarti andare a sorrisi felici,
puoi parlare di vacanze, di gite al mare e ai monti;
di certo il primo giorno non ti faran fare i conti!
Quando senti squillare la campanella
cerca la tua classe, chiedi alla bidella;
siediti ad un banco, vicino a chi ti piace,
chiacchiera, ma poco: è meglio se si tace.
Il primo giorno è bello, è forte l’emozione
di ritrovare tutti, di passare quel portone,
ma dopo il primo giorno ne seguono duecento,
si parte col lavoro, è inutile il lamento!
Si consiglia vivamente di fare attenzione
a quello che si dice durante la lezione.
Impegnarsi sempre è fondamentale:
non ha senso stare a scuola e lavorare male.
La scuola, se ci si pensa,
è una grande istituzione:
lavora coi bambini,
fa crescere persone!

Finalmente sono in prima

Oggi ha inizio la grande avventura
del nostro primo anno… quanta paura!!!!
Ci chiaman per nome, fanno l’appello
mentre il più discolo lancia il cappello.
-Ehi, bambini! questa è roba seria!
Ecco compare pure il dirigente
che dall’alto vigila, ma non dice niente!
Allora tutti in fila allineati
entriamo nell’aula come soldati.
La nuova maestra ci accoglie radiosa
della sua nuova classe è tanto orgogliosa!
E così nei banchi tutti vicini e sorridenti
con i cuori che batton forte perchè siamo contenti.
Ma c’è anche chi qualche lacrima inizia a versare,
perchè dal suo caro amico si è dovuto separare.
Scrivere, leggere, disegnare e colorare,
quanta fatica ci toccherà fare
con nuove regole da rispettare:
le orecchiette sui quaderni devi evitare!
Il tuo materiale dovrai curare!
Nessun pasticcio e qualche pagina strappata
una bella grafia, piuttosto ordinata.
Ora la scuola dell’infanzia è già un ricordo lontano
che si dissolve nell’aria piano piano!

Maria Ruggi (Tutti i diritti riservati)

Questa poesia è disponibile anche con scheda da stampare.

Bentornati

Presto, correte, fate in fretta
c’è la nuova maestra che vi aspetta!
Batte forte il vostro cuore
se ne sente anche il rumore!
Siete molto emozionati
e un tantino preoccupati,
nuove lezioni da ascoltare
e vecchi amici da riabbracciare.
Ebbene sì, l’estate è ormai lontana
e soffia forte la tramontana.
Col grembiule inamidato
lindo, fresco di bucato,
tutti in fila con la cartella
ad aspettare la campanella.
Nei banchi stretti vi stringete
e un nuovo anno affronterete.
La lettura che allegria
ancor più bella in compagnia.
Scorpacciata di matematica
e poi a spasso con l’informatica.
Ogni anno è un’avventura:
della scuola non abbiate paura.
Bentornati cari bambini
gai, vispi e birichini,
quest’anno tanti valori vi trasmetterò
e con mano sapiente vi guiderò!

Maria Ruggi (Tutti i diritti riservati)

Filastrocca delle maestre

Maestra, insegnami il fiore ed il frutto
Col tempo, ti insegnerò tutto
Insegnami fino al profondo dei mari
Ti insegno fin dove tu impari
Insegnami il cielo, più su che si può
Ti insegno fin dove io so
E dove non sai? – Da lì andiamo insieme
Maestra e scolaro, un albero e un seme
Insegno ed imparo, insieme perché
Io insegno se imparo con te
Bruno Tognolini

Filastrocca della scuola

Filastrocca della scuola
piena di bimbi non è mai sola.
Qui tante cose tu puoi imparare
e con gli amici insieme “volare”.
È tanto bello quando si è amici,
crescere insieme, sentirsi felici.
Mille bambini di mille nazioni
insieme vivono tante emozioni.

Filastrocca della scuola

Filastrocca della Scuola
dove il tempo passa, vola!
Si sta bene con gli amici
sui quaderni a far cornici,
a giocar nell’intervallo
a inventare un nuovo ballo,
ad attender la pagella,
anche se non troppo bella,
perché è “super”, in compagnia,
condivider l’allegria!
Marzia Cabano

Una scuola strepitosa

Andare a scuola è strepitoso,
ogni giorno è avventuroso:
puoi dipingere con i pennelli,
con le dita e gli acquerelli,
puoi incollare carte e cartine,
puoi modellare le ciotoline,
puoi ascoltare storie bellissime
con principesse elegantissime,
puoi fare mille esperimenti,
puoi conoscere nuovi argomenti.
Allora cosa aspetti ad arrivare?
Presto, tutti pronti ad imparare!
Rita Sabatini

A scuola

Or la bimba è grandicella,
le han comprato la cartella
e comincia a far la spola:
scuola e casa, casa e scuola.
Senza andar troppo lontano,
va imparando piano, piano,
con la buona volontà,
mille cose che non sa!
Lina Schwarz

Benvenuti in prima

Per salire fino in cima
si comincia dalla prima:
una sfida grande e dura
che ai bambini fa paura.

Ma se impari ogni lezione,
se raccogli l’emozione,
se fai i conti e l’alfabeto,
il cammino sarà lieto.

Apri il cuore a nuovi amici
e avrai i giorni più felici;
apri il cuore alla tua scuola
e vedrai che il tempo vola.
Giuseppe Bordi

Filastrocca del ritorno a scuola

Finalmente torno a scuola
e il pensiero lieto vola
alla classe che ho lasciato
a quei semi che ho piantato.

Sono nati dentro il cuore
tanti amici, tanto amore;
un maestro, una maestra,
pezzi belli di un’orchestra.

Non c’è più lo smarrimento,
resta solo il cuor contento
che racconta al suo diario
un nuovo anno straordinario.
Giuseppe Bordi

Settembre

E dopo agosto, con la sua calura,
viene settembre, tiepida frescura.
L’estate non è morta, ma si ammala,
il giorno un po’ si accorcia, il sole cala.
Le foglie sono verdi, ma più stanche,
le belle abbronzature tornano bianche.
Il bosco ronza ancora, ma più quieto,
gli uccelli fanno un canto più segreto.
La scuola ricomincia a metà mese,
con cose note e con delle sorprese.
Lo zaino è più pesante, tira in basso,
quest’anno ti rallenta un poco il passo.
Gli amici e le amiche sono quelli,
ma sono un po’ più alti, un po’ più snelli.
Invece la maestra è sempre uguale:
se è una maestra nuova, meno male.
Roberto Piumini

E dopo l’estate?

Come aquiloni
spinti dagli ultimi venti d’estate
tornano i bambini al primo giorno di scuola.
Sui banchi si aprono freschi ricordi:
il caldo sapore del sole,
battaglie con onde di mare,
castelli e fossati di fragile sabbia.
Punte di sassi che sfiorano il cielo,
fragili ed uniche stelle di monti,
musi di vita sognati tra i boschi.
In questo primo giorno di scuola
vive ancora l’estate.
Esplodono,
nel vociare convulso ma allegro,
nelle risate fragorose ma vere,
tutti i sogni vissuti o pensati
in un ultimo addio all’estate.
E domani…?
Ricomincia la scuola.
Vincenzo Riccio

Mamma mia, vado a scuola

Ciao mammina vado a scuola,
scusa se ti lascio sola,
è già tardi e devo andare,
non ti devi preoccupare!
Sono grande ormai, lo vedi?
Tante cose devo fare,
leggo, scrivo, studio un poco,
poi ti vengo a riabbracciare,
sarà bello come un gioco,
mille cose ho da imparare.
Ecco, senti la campanella?
dammi un bacio mamma bella,
entro e tu puoi andare via,
poche ore, che vuoi che sia,
all’uscita, poi, ti prometto,
ti racconto cosa ho fatto.
Dai mammina abbi pazienza,
sarà breve la mia assenza,
come niente, il tempo vola,
adesso voglio andare a scuola!
Germana Bruno

Primo giorno di scuola

Questa mattina sono contento,
il babbo mi parla ma non lo sento,
la mamma mi dice che resterà sola,
non posso farci niente,
devo andare a scuola.

Non vedo l’ora di arrivare,
sono già grande, devo imparare,
con il grembiule e lo zainetto
cammino alla mamma stretto stretto.

Ho tante cose da raccontare,
qualcuno mi starà ad ascoltare?
Quanti bambini, non sono da solo,
ma ad un tratto spiccherei un volo.

Che mi succede? Sogno o son desto?
portami a casa mamma, fai presto!
Ma poi qualcuno mi fa una carezza,
mi chiede il nome, ma con tenerezza,

tutti i bambini le stanno intorno
e insieme facciamo un girotondo.
Poi la sera nel mio lettino
penso al compagno che mi è stato vicino,

alla maestra, alle sue mani……
….non vedo l’ora che venga domani!!

Giovanna Corsi

Questa mattina nello zainetto
sai tu che cosa ci metto?
Non i quaderni e l’astuccio firmato,
né per merenda, il cioccolato.
Prova a guardare con attenzione,
vi troverai forse un pallone?
Quel che mi serve per questa avventura
sarà per te novità sicura:
un fascio lucente di FANTASIA,
un pizzico o più di ALLEGRIA,
tanta AMICIZIA da regalare
e tanta VOGLIA di IMPARARE!

Maestrina
  Quando a scuola ce ne andiamo
e la mamma a casa resta
mai da soli rimaniamo,
lì ci aspetta la maestra.
Sta seduta e spiega piano
è paziente e non si lagna,
ci controlla da lontano
s’alza e scrive alla lavagna.
Quanto bene sa insegnare
spiega tutto come un gioco,
a noi tanto fa imparare
senza lei sapremmo poco.
È davvero molto buona
carismatica e bellina,
la campana adesso suona:
a domani, ciao maestrina!

Giuseppe Risica

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