Giorno della Memoria Poesie e Frasi

Giorno della Memoria Poesie e Frasi

Poesie Giorno della Memoria

27 Gennaio – Giorno della Memoria

Poesie

 

C’erano uomini…

C’erano uomini, donne e ragazzini
c’erano vecchi e mamme con bambini.
C’erano lacrime e ricordi di vite già lontane
c’erano dolori, miserie e violenze disumane.
C’erano punizioni, lavori forzati e soldati
c’erano silenzi, uomini sporchi e malati.
C’erano eserciti, fili spinati e fredde prigioni
c’erano divise, numeri incisi ed esecuzioni.
C’erano stenti, fame e malattie
c’erano ghetti, campi ed epidemie.
C’erano pensieri ed esistenze troppo corte
c’erano attese palpitanti in promesse di morte.
C’erano cuori spezzati da addii definitivi
c’erano visioni di tramonti per quelli ancora vivi.
C’erano vergogne appese a un intelletto violento
ma anche sogni e speranze fino all’ultimo lamento.
Maria Ruggi   (Tutti i diritti riservati)

27 gennaio

Filastrocca della memoria
per ricordare una brutta storia
scritta con inchiostro infausto:
la pagina nera dell’Olocausto.
Un uomo folle prese il dominio
e calò la scure dello sterminio.
Uomini, donne, vecchi, bambini
bruciarono in fretta come cerini.
Sogno che bruci ogni razzismo
dentro il fuoco dell’altruismo,
sogno la nascita di nuovi ideali
dove gli uomini son tutti uguali.
Giuseppe Bordi

Senza filo spinato
Dormi bambino sognare si può!
Nessuno potrà tarpare le ali
ad Oniro.
Culla pure le tue emozioni
dal bianco e nero al colore
e dormi
libero pensiero
senza filo spinato
Rocco Giuseppe Tassone

Da domani sarò triste, da domani.
Ma oggi sarò contento.
A che serve essere tristi, a che serve?
Perché soffia un vento cattivo?
Perché dovrei dolermi, oggi, del domani?
Forse il domani è buono, forse il domani è chiaro.
Forse domani splenderà ancora il sole
E non vi sarà ragione di tristezza.
Da domani sarò triste, da domani.
Ma oggi, oggi sarò contento,
e ad ogni amaro giorno dirò:
“Da domani, sarò triste.
Oggi no”.
(Poesia di un ragazzo trovata in un ghetto nel 1941)

Storia da ricordare
La nostra sventura
Fu la dittatura
In rapida ascesa
Muta la Chiesa

Mentre sale l’incenso
Assordante silenzio
E non soddisfatti
Scesero a patti

Il braccio tatuato
L’uomo umiliato
Sul bianco, un neo.
Piange l’Ebreo

Arde la brace
Grande la strage
Grigio è il suo fumo
Acre il profumo

Fra quegli orrori
Pochi obiettori
Soli a far scuola
I Triangoli Viola

Di quell’orrore
Rimane l’odore
Di questa storia
Rimanga memoria!
Vitaliano Vagnini

Per non dimenticare

Un giorno fummo presi
da uomini di ghiaccio
e portati lontani dal sole.
Non un frammento di luce,
lasciarono nei nostri cuori
in silenzio, camminavano
i nostri sogni e, fu così che,
diventammo dei numeri, delle ombre,
mucchi di tenebre.
Poi leggeri leggeri, uscimmo
da alti camini.
Gina Tota

Vedrai che è bello vivere

Chi s’aggrappa al nido
non sa che cos’è il mondo,
non sa quello che tutti gli uccelli sanno
e non sa perché voglia cantare
il creato e la sua bellezza.

Quando all’alba il raggio del sole
illumina la terra
e l’erba scintilla di perle dorate,
quando l’aurora scompare
e i merli fischiano tra le siepi,
allora capisco come è bello vivere.

Prova, amico, ad aprire il tuo cuore alla bellezza
quando cammini tra la natura
per intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi:
anche se le lacrime ti cadono lungo la strada,
vedrai che è bello vivere.
1941, Anonimo

Se questo è un uomo

 Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947)

 Prima vennero per gli ebrei

“Prima vennero per gli ebrei
e io non dissi nulla perché
non ero ebreo.
Poi vennero per i comunisti
e io non dissi nulla perché
non ero comunista.
Poi vennero per i sindacalisti
e io non dissi nulla perché
non ero sindacalista.
Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno
che potesse dire qualcosa.”

Martin Niemoeller
 Pastore evangelico deportato a Dachau

Aprile

 “Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere Felice.”

Anna Frank

Filo spinato
Su un acceso rosso tramonto,
sotto gl’ippocastani fioriti,
sul piazzale giallo di sabbia,
ieri i giorni sono tutti uguali,
belli come gli alberi fioriti.
E’ il mondo che sorride
e io vorrei volare. Ma dove?
Un filo spinato impedisce
che qui dentro sboccino fiori.
Non posso volare.
Non voglio morire.
Peter, bambino ebreo ucciso dai nazisti nel ghetto di Terezin

La farfalla
L’ultima, proprio l’ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
così gialla, così gialla!
L’ultima
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto: i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
Pavel Friedman (1921 – 1944)


 Il giardino

 Un piccolo giardino,
Fragrante e pieno di rose.
Il viale è stretto,
Lo percorre un piccolo bambino.

 Un piccolo bambino, un dolce bambino,
Come quel fiore che sboccia.
Quando il fiore arriverà a fiorire
Il piccolo bambino non ci sarà più.

 Franta Bass


Nel giorno della memoria
ricordiamoci di guerre assurde
senza senso, di forni accesi
pronti a uccidere anime innocenti.

 Nel giorno della memoria
ricordiamoci di urla non ascoltate
di quell’indifferenza al dolore
di chi è morto ingiustamente.

 Nel giorno della memoria
ricordiamo di quanto l’uomo
sia una vera bestia
di quella morale persa a combattere.

 Nel giorno della memoria
ricordiamoci dell’atrocità
di ogni assurdo gesto compiuto
di quelle vite che non ci sono più.

 Nel giorno della memoria
ricordiamoci dei fatti
di quei “orrori ” compiuti
di chi non c’è più.

 Di vite colpite senza “colpe”.

Silvana Stremiz

Auschwitz 
Son morto ch’ero bambino
son morto con altri cento
passato per il camino
e adesso sono nel vento.

 Ad Auschwitz c’era la neve
il fumo saliva lento
nel freddo giorno d’inverno
e adesso sono nel vento.

 Ad Auschwitz tante persone
ma un solo grande silenzio
che strano non ho imparato
a sorridere qui nel vento.

 Io chiedo come può l’uomo
uccidere un suo fratello
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.

 Ancora tuona il cannone
ancora non è contenta
di sangue la bestia umana
e ancora ci porta il vento.

 Io chiedo quando sarà
che l’uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare
e il vento si poserà.
Francesco Guccini

Infanzia miserabile
Infanzia miserabile, catena
che ti lega al nemico e alla forca.
Miserabile infanzia, che dentro il
suo squallore
già distingue il bene e il male.
Laggiù dove l’infanzia dolcemente
riposa
nelle piccole aiuole di un parco
laggiù, in quella casa, qualcosa si è spezzato
quando su me è caduto il disprezzo:
laggiù, nei giardini o nei fiori
o sul seno materno, dove io sono nato
per piangere…
Alla luce di una candela m’addormento
forse per capire un giorno
che io ero una ben piccola cosa,
piccola come il coro dei 30.000,
come la loro vita che dorme
laggiù nei campi,
che dorme e si sveglierà,
aprirà gli occhi
e per non vedere troppo
si lascerà riprendere dal sonno…
Zanus Zachenburg 19/07/1929 – Auschwitz 18/12/1943

Assenza fatale

Un giorno Dio si assentò dalla Terra
per trascorrere interminabili anni di vacanze…
lasciando che il disordine degli eventi si manifestasse.
Le nubi oscurarono la luce dei cuori… e si scatenò l’inferno.
Campi di grano di spighe vuote inondati di sangue
di fiori morti… dai rigogliosi sprezzi e copiosi odi.
Coglievan le bestie a piene mani le vite innocenti
tra sordi e ciechi… e indifferenti macere coscienze.
Invano la Terra implorava pietà!
ma fu… la catastrofe dei popoli e dei valori umani.
Dio tornò e urlò alle genti… vergogna!
Marchiando l’uomo a bestia per sempre… e pianse.
Inondando la Terra da colpose lacrime per esser mancato…
e tornò alla luce, pian piano… la pace in Terra e nei cuori.

Marco Spyry

Per non dimenticare

Voglio narrarti una storia assai brutta,
te la racconto perché è importante,
voglio che tu la conosca tutta
per non dimenticarla neanche da grande.

C’erano mamme, c’erano bambini,
c’erano vecchi, c’erano malati,
e a tutti quanti cambiarono i destini,
persone malvagie, miseri esaltati.

Andavano dietro ad una mente pazza,
che vaneggiava su di una pura razza
e, come fossero rifiuti e sudiciume,
trattavano preziose vite umane.

Spero che tu ne colga la morale
per inventarne un’altra con diverso finale,
che sia più lieto, che sia più giusto,
e che non lasci questo disgusto,
ma che dia a tutti la voglia di fare
perché non si ripeta, non certo per dimenticare.
Germana Bruno

Non dimenticare

Quei fanciulli dagli occhi smarriti
raffigurano infamia del mondo,
tutti in fila con abiti lerci
nella neve ora girano in tondo.

Aggrappati a una rete ossidata
son derisi dai loro aguzzini,
hanno tutti lo sguardo implorante
e innocenza di dolci bambini.

Stesso sguardo rivedi ogni giorno
nei fanciulli di tutta la terra,
quando a loro è negata ogni gioia
ed agnelli son per la guerra.

Necessario non è rivedere
di sterminio l’immane tragedia,
basta andare nel mondo e guardare
i fanciulli morire d’inedia.

Essenziale non è ricordare
solamente Shoah cosa è stato,
c’è bisogno che ognuno dia voce
ad un bimbo che grida affamato.
Michele Schiavone

La giornata della memoria

Nessuna certezza,
tutela mancata,
dolore infinito:
lavoro forzato,
tortura
e poi morte.

 Fu questa la sorte
per tanti diversi
nei lager e nei ghetti
di tutto privati,
percossi,
insultati,
alla fine annientati.

 Per quei poveri corpi
così martoriati
un brivido corre lungo la schiena,
e ogni vena
lamenta un acuto dolore,
c’è pena nel cuore
per l’oltraggio compiuto!

 Mai più umanità così persa…
fu per nulla una farsa
e vivo è il ricordo di quella scomparsa,
che fu atroce sterminio
o omicidio di massa.

Maria Rosaria Longobardi

 

Frasi

“L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della
memoria.”

(Frase erroneamente attribuita a Primo Levi, il vero autore è sconosciuto)

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.

Primo Levi, Se questo è un uomo

‎Se dall’interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui.

Primo Levi, Se questo è un uomo

La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta.

Dal Diario di Anna Frank

Oggi più che mai, è necessario che i giovani sappiano, capiscano e comprendano: è l’unico modo per sperare che quell’indicibile orrore non si ripeta, è l’unico modo per farci uscire dall’oscurità.

Elisa Springer

Lo strazio più grande, in questi cinquant’anni, è stato quello di dover subire l’indifferenza e la vigliaccheria di coloro che, ancora adesso, negano l’evidenza dello sterminio.

Elisa Springer

La Shoah, come in ambito ebraico viene chiamato l’Olocausto, termine a suo modo improprio, fu un evento senza precedenti perché mai era stato deciso a tavolino lo sterminio, l’annientamento di un popolo in quanto tale.

Elena Loewenthal

È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare. Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore. Mi è impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria, della confusione. Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ci ucciderà, partecipo al dolore di migliaia di uomini, eppure quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno la pace e la serenità.

Il diario di Anna Frank

Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell’aria. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo. In questo libro se ne descrivono i segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l’indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l’abdicazione dell’intelletto e del senso morale davanti al principio d’autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un’idea”.

Primo Levi da “L’asimmetria e la vita”


Devo dire che l’esperienza di Auschwitz è stata tale per me da spazzare qualsiasi resto di educazione religiosa che pure ho avuto. […] C’è Auschwitz, quindi non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo.

Primo Levi, Se questo è un uomo

Forse non farò cose importanti, ma la storia è fatta di piccoli gesti anonimi, forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia, e tutti i pensieri che sto facendo adesso influiscono sulla mia storia di domani, sulla storia di domani del genere umano”

Italo Calvino, “Il sentiero dei nidi di ragno”

Per il fatto che un Auschwitz è esistito,
nessuno dovrebbe ai nostri giorni parlare di Provvidenza.

Primo Levi

 

frasi di Anna Frank

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