Hanno chiuso anche le nostre scuole

Hanno chiuso anche le nostre scuole

scuole chiuseSono profondamente triste e turbata. Lo so, c’era da aspettarselo e da giorni ripetevo ai miei alunni che avremmo dovuto cogliere la bellezza di ogni momento vissuto insieme perché all’improvviso ci avrebbero negato la possibilità di respirare quella routine scolastica che tanto tanto ci piace. Una routine attraversata da risate, riflessioni, scherzetti, incontri di sguardi, occhi curiosi, letture dialogate, domande e profumini di merende. Condita da piccoli rimproveri, consigli, emozioni intense, tempeste di parole, mani alzate e tanto altro ancora. Siamo partiti con lo spirito dei guerrieri: carichi di coraggio e pronti a fare tutto quello che sarebbe stato necessario per lasciare fuori il “mostriciattolo”. Ci siamo corazzati con mascherine all’esterno e all’interno della nostra scuola, nelle nostre aule, nei corridoi. Abbiamo differenziato gli ingressi, abbiamo individuato punti di raccolta sempre più strategici. Come da regolamento ci siamo sottoposti al controllo della temperatura, alle “abluzioni” ripetute con il gel, abbiamo igienizzato le superfici, abbiamo spalancato le finestre all’aria miracolosa. Ci ha accolto una scuola con un nuovo assetto, con banchi distanti e circoscritti da nastri adesivi colorati che indicavano anche le aree di transito e i percorsi “obbligati”. Ci siamo esposti al vento della diffidenza reciproca guardando i nostri amici come potenziali nemici. Abbiamo rispettato tutti i protocolli e le circolari e gli adempimenti e le prescrizioni e nonostante fossimo tutti, insegnanti, alunni e genitori, sommersi dalle nuove regole ci siamo adeguati e abbiamo rivolto lo sguardo verso l’obiettivo comune: stare insieme in presenza. Abbiamo camminato in queste settimane riscoprendo l’essenza più profonda della vita di comunità, la gioia di scambiarci quei sorrisi che nonostante la mascherina, con un salto d’immaginazione, venivano fuori e cancellavano la tensione del rigore militare che aleggiava. Ora rinunciare nuovamente a tutto questo sarà difficile. Lo è per me. Lo sarà in misura maggiore per tutti quei bambini che hanno creduto anche in questa situazione abnorme che fosse tutto normale. Tanti sono stati gli sforzi, ma non sono stati sufficienti. Hanno chiuso anche le nostre scuole (in Puglia). Ora come lo spiego ai miei bambini che loro non ne hanno colpa? Dovrei dirgli che molti adulti non hanno rispettato quelle dannate regole che da mesi ci vengono ripetute, perché il loro spirito, “libertario” o innaffiato da stoltezza, non gli ha consentito di amare la comunità a cui appartengono e nelle vesti di negazionisti o irresponsabili hanno continuato a guardare gli altri dall’alto della loro “vuota tracotanza” come povero gregge. Ma noi non ci arrendiamo. Vivremo presto insieme tanti altri momenti di vita, di passioni, di emozioni, quelle belle che ti tolgono il fiato e lo so, presto ritorneremo a parlare di quanto siamo stati eroici nel vivere uno dei periodi più difficili del nostro tempo. Testo di Maria Ruggi (Maestra Mary – Riproduzione riservata)

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