Filastrocche di Italiano
Una raccolta di filastrocche per imparare l’italiano in allegria.
Le doppie
Le doppie
Le gemelle sono sorelle
che hanno la stessa faccia,
gli stessi occhi,
gli stessi capelli,
la stessa bocca e la stessa altezza.
Al Pozzo
Vicino al pozzo c’è una pazza
che lava una pezza.
Arriva un pazzo con una pizza
e le offre un pezzo.
La pazza rifiuta,
il pazzo si infuria
e butta la pazza,
la pezza e la pizza
nel pozzo.
Vendesi doppie
Al supermercato delle doppie
le letterine si vendono a coppie;
le puoi leggere sulle etichette
di barattoli e scatolette.
Non trovi mele, ma caramelle,
non ci son salami, ma mortadelle.
Il prosciutto non è crudo, ma cotto;
il pane? C’è solo il pan biscotto.
Se fra le doppie non ti sei smarrito
ti auguriamo buon appetito.
Continua a girare tra gli scaffali,
farai pranzetti davvero speciali.
Il gatto Baffetto
Il gatto Baffetto
è andato sul letto,
ha fatto un cerchio perfetto.
Dentro ci ha messo:
le zampe, il musetto,
il naso rosa confetto.
Sonnecchia tranquillo,
la coda a ciambella,
un occhio socchiuso per sentinella.
La ballata delle doppie
La pala è per spalare
e la palla è per giocare.
Il Papa è per pregare
e la pappa è per mangiare
Con la penna si scrive
chi è in pena non ride.
I pani dal fornaio e i panni dal merciaio.
La sera è dopo il mattino
e la serra è nel giardino.
La rosa ha più di un colore,
a volte è rossa ed ha sempre odore.
Alle sette mi levo
e se ho sete bevo.
Sette note per cantare
e la notte per sognare.
Nono vien dopo l’ottavo
e mio nonno si chiama Gustavo.
Un pezzo di frittella
una punta di cannella,
zucchero e limone,
sette uova di piccione.
Se la formula è cantata,
la magia è terminata.
Pollo, tonno e pappagallo,
penne e pinne nel timballo.
Gli ingredienti sono mille,
questa formula fa scintille.
gn
La scuola dei ragni
È su un vecchio castagno.
Lo gnomo maestro fa spesso l’appello:
“Agnese” “Presente!”
“Ignazio” “Non c’è!”
Su, ragni e ragnette,
in fila per tre.
h
La signorina H
E’ una lettera un po’ speciale
e al mondo non c’è uguale.
E’ discreta e silenziosa
e lavora senza posa.
Se sta davanti è muta
ma, come, sempre aiuta.
Io HO due amici
tu HAI tre mici
Maria HA due bambolotti.
Essi Hanno tre orsacchiotti.
Se alla fine la fai stare,
le vocali sa allungare…
ah! eh! ih! oh! uh!
L’apostrofo
L’incantesimo dell’apostrofo
Mi chiamo Apostrofo e sono un mago.
se vedo due vocali vicine
ci penso io, poverine!
Faccio sparire la prima vocale
con un colpo di bacchetta
e la scrittura diventa perfetta.
Se vuoi ti insegno come fare,
tocca a te imparare!
L’accento
VA STA FA
VO STO FO
io mai accenterò.
Metterò su egli DÀ
l’accento che ci va.
Niente accento
su QUA QUI,
doppio invece su LÀ LÌ.
Per se stesso
accento il SÉ.
Se mi escludi accento il NÉ,
se mi accetti accento il SÌ
e sorrido tutto il DÌ.
Senza niente lascio il SU,
ha il berretto il signor GIÙ.
Per finire sopra il NO
Mai l’accento metterò!
Nicolò sull’aereo salì
Per un bel viaggio partì
E quando l’ aereo decollò
Che gran divertimento provò!
Ben presto si addormentò
E di essere sulle nuvole sognò.
Un cappello un poco strano
è l’accento italiano,
lui trasforma le parole
e fa dir quello che vuole!
Pero Però
Faro Farò
Remo Remò
Filo Filò…
Sul numero tre
l’accento non c’è.
Sui composti di tre,
l’accento c’è!
Scriveremo perciò:
trentatré, centrotrè, novantatrè…
Gli articoli
Filastrocca degli Articoli di Maria Ruggi
Giovannino Perdigiorno
Ha perso___tram di mezzogiorno,
ha perso___ voce,___appetito,
ha perso ___voglia di alzare un dito,
ha perso___turno, ha perso___quota,
ha perso___testa (ma era vuota),
ha perso___staffe, ha perso___ombrello,
ha perso___chiave del cervello,
ha perso___foglia, ha perso___via,
tutto ha perduto, fuorchè___allegria.
qu
Filastrocca della “QU”
Ecco qui quattro fratelli
tutti belli, questi e quelli.
Li ritrovo tali e quali
nei quaderni e nei quintali,
nei quattrini e nei querceti,
in quaranta bimbi inquieti,
presso l’aquila che ruota
quando scende a bassa quota,
nella quaglia e nel questore.
NON li trovo, invece, in cuore
nella scuola oppur nel cuoco
che cucina accanto al fuoco.
La famiglia Acqua
La famiglia acqua
Che famiglia ha mamma acqua!
Quanti panni che risciacqua!
Ecco il primo acquerello,
poi acquitrino, suo fratello,
viene acquaio, il terzo figlio:
mamma mia, che gran scompiglio!
Acquerugiola, acquaragia, acquedotto,
altri due e son già otto.
Acquazzone e acquasantiera,
tutti a nanna, ormai è sera.
Si assomigliano i fratelli
tanto tanto, tutti belli.
Scrivi i nomi anche tu,
ma ricordati il CQU!
gl
C’era una volta un grosso coniglio
che aveva una moglie e un piccolo figlio.
Quando vedeva un verde germoglio
il figlio coniglio gridava: “Lo voglio”.
Al coniglio manca un dente,
alla maglia manca un bottone,
Guglielmo ha smarrito il maglione.
Ugo cerca le sue conchiglie
e Fabrizio le sue biglie.
La mamma lava la tovaglia,
mentre Sara il compito sbaglia.
Tra gli scogli
c’è una triglia
che bisbiglia con la figlia.
Indicandole una biglia
che risplende in fondo al mare,
dice: “Non farti notare,
corri a prendere la biglia
o la piglia un’altra triglia”.
ghi – ghe
Una fame da streghe
Ho visto due streghe fare merenda:
che fame tremenda!
Venti chili di spaghetti lunghi lunghi,
tre sacchi di acciughe con i funghi,
tre oche piene di ghiande
e una porchetta con le unghie.
E senza cucchiaio, coltello e forchetta
mangiavano in gran fretta.
ho
Ho una voce canterina,
ho la lingua birichina,
ho gli occhi tutti blu,
ho il nasino un po’ all’insù.
Ho un trenino per giocare,
ho un cuore per amare.
Ho freddo, ho sonno, ho fame…
Mangio pane e salame.
sce – sci
Questa è la storia di uno sceriffo
con i pantaloni a strisce,
che non si mise la sciarpa in ascensore
e si buscò un raffreddore,
che bevve una bottiglia di sciroppo
e guarì in quattro e quattr’otto.
Questa è la storia di una scimmia
che dallo scivolo si buttava,
nella piscina nuotava,
si stendeva sull’asciugamano
e, a sera, ormai distrutta,
si mangiava la pastasciutta.
Questa è la storia di una biscia
con la pelle liscia liscia,
che nuotava nel ruscello
con un pesce e suo fratello,
che mangiava i moscerini
e il prosciutto nei panini.
Lo sceriffo Pam pam
sempre in giro se ne va
con la sciarpa a strisce
da’ la caccia alle bisce.
Non usa la rivoltella
ha una scopa sotto l’ascella
quando scende da cavallo
cammina come un gallo.
Lo sceriffo Pam Pam
sempre in giro se ne va
se vede un moscerino
trema come un bambino.
Le parole capricciose
Gli indiani cu-cu
Conosci la tribù
degli indiani cu-cu?
C’è l’indiano cuore
che raccoglie le more.
C’è l’indiano cuoco
che accende il fuoco.
C’è cuoio, un indiano
che fa lo stregone.
C’è scuola, l’indiana
che fila e tesse la lana.
Conosci la tribù
degli indiani cu-cu?
Se li scrivi con la q
ride tutta la tribù.
c’è – ci sono – c’era
C’è ci sono
C’è Lorenzo con la palla,
c’è Francesca che ride e balla,
c’è un vigile urbano
che saluta da lontano.
Ci sono fiori nelle aiuole,
ci son le mamme che prendono il sole.
Ci sono le altalene in movimento
e c’è il cane che è contento.
La mela di cera
C’era una bella mela
lucida e rossa,
ed era anche molto grossa;
né torsolo, né semi aveva.
Triste viveva
e sempre piangeva…
Lo sai tu perché?
Di cera era la mela
ed era una candela!
Il punto interrogativo
Il punto interrogativo
C’era una volta un punto
interrogativo, un grande curiosone
con un solo ricciolone,
che faceva domande
a tutte le persone,
e se la risposta
non era quella giusta
sventolava il suo ricciolo
come una frusta.
Agli esami fu messo
in fondo a un problema
così complicato
che nessuno trovò il risultato.
Il poveretto, che
di cuore non era cattivo,
diventò per il rimorso
un punto esclamativo.
G. Rodari
Il punto esclamativo
Il punto esclamativo
Guarda il punto esclamativo,
ora è mesto ora è giulivo
tu così lo segnerai
quando avvien che esclamerai
disegnarlo può un bambino:
un fiammifero e un puntino
ecco esclama “Che dolcezza!”,
“Come è bello!, “Che tristezza!”
“E’ finita la lezione!”
Oh, che bella esclamazione!
Su, gridiamola giulivi,
con tre punti esclamativi!!!
L’Alfabeto
Evviva l’alfabeto
Un’Aquila nel cielo
un Bimbo sopra il melo
una Casa da amare
un Dado per giocare
un Elefante grosso
un Faro tutto rosso
un Giglio per la figlia
un Hurrà di meraviglia
un Istrice arrabbiato
un Leone addormentato
un Mare azzurro e calmo
un Nano alto un palmo
un’Oca che sa tutto
un Pane col prosciutto
un Quadro di valore
Un Ramo con un fiore
Un Sasso grosso e tondo
Un Topo giramondo
Un Uccello birichino
Un Vaso nel giardino
Uno Zaino completo
EVVIVA L’ALFABETO!