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Il rispetto

Il rispetto

il rispettoEcco a voi la parola più preziosa: RISPETTO. Accoglietela!
Lo ha stabilito l’enciclopedia Treccani, celebrandola come parola dell’anno 2024.
Rispetto è una parola di gran valore, dovrebbe sempre nascere dal cuore. È un’attenzione rivolta a chi ci sta intorno e va coltivata ogni giorno.
Ci spinge a misurare le parole, a non dire all’altro ciò che non vuole, a risparmiare l’attacco verbale, a far sentire chi hai di fronte sempre un po’ speciale.
Eppure quanto ci riesce difficile non tentare di manipolare chi ci sta ad ascoltare: se non ci piace la sua opinione si fa fatica a farsene una ragione.
Il rispetto è la bilancia dei rapporti umani, è accettare la diversità in un intreccio di pensieri, per costruire insieme il domani.
È gratuito, è quello che ti resta verso te stesso se non accetti il compromesso. Quando la dignità delle idee e dei valori sono il patrimonio più bello, che l’uomo, come un fiore sulla giacca, mette all’occhiello.
Rispetto è non aver paura di mostrare quello che non si sa fare; è liberarsi dalle maschere e dalle apparenze, è accogliere le differenze; è lasciare andare coloro che non ti sanno apprezzare.
Rispetto è il saluto del passante, l’incontro di uno sguardo brillante, il sorriso dell’ambulante, le risposte date a un bambino, è il favore fatto al vicino.
È rispetto la promessa mantenuta, tendere una mano dopo una caduta, la rottura con chi violenta la natura, con chi dei monumenti e degli animali non si cura. È rispetto la conoscenza, è osservare la regola della buona convivenza, è la dolce attenzione per chi ci tiene in considerazione.
Rispetto è stabilire dei confini, è non permettere agli altri di ferirci con i loro atti meschini: è far sventolare la bandiera gentile, è chiudere in un forziere ogni parola ostile. È rispetto condividere quello che si sa e si possiede e non offendere i sentimenti di chi in noi crede.
Il rispetto è il tuo capitale, cresce nel tempo insieme alla morale. Se lo nutri con fiducia, bellezza e umiltà può dare a te e agli altri la felicità. Il rispetto, quello reciproco, stabilisce l’uguaglianza senza cadere nella lode della forma, ma cogliendone la sostanza.
Rispetto dal latino respectus: il guardare all’indietro, è cogliere quello che abbiamo ricevuto e donarlo a nostra volta. È scegliere con cura le persone: con chi volersi “emozionare”. A chi dare la mano, stare con chi “sente gli altri con la sua anima sottile”, per fermarsi a contemplare i tempi lenti e lontani quando il rispetto e l’umanità erano ancora di moda. ❤️
Testo di Maria Ruggi – Maestra Mary – Tutti i diritti riservati
(Illustrazione di Rima_Koussa)

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