Insegnanti e genitori, ruoli diversi ma complementari

Insegnanti e genitori, ruoli diversi ma complementari… 💞

lettera di un genitore“Cara maestra,
eccoci al primo giorno di scuola. Quanto sono belli gli inizi, recano una grande gioia e tante sorprese inattese.

Conosco le sue ansie, sono anche le mie: quelle di un genitore che Le affida un figlio e lo fa con la speranza che insieme si possa tracciare una strada ricca di emozioni, di intenti e di speranze da far nascere e condividere.
La prego, soffi su di lui il vento della curiosità. Aliti la forza affinché perseveri e non si arrenda di fronte alle difficoltà! Faccia brillare ogni giorno i suoi occhi con il fuoco della sua passione e del suo entusiasmo. Mi aiuti a renderlo tenace: lo sostenga, lo incoraggi mostrandogli che dall’errore si può sempre imparare. Sia al suo fianco… io Le sarò accanto. Gli racconti tante storie, si sommeranno alle mie. Trasformiamolo in un sognatore, un fabbricante di idee, un navigante esperto nell’oceano della vita. Lei maestra è un modello. Lo sono anche io. Dovremmo esserlo entrambi. Che bella responsabilità! Alleiamoci! Condividiamo le nostre scelte. Muoviamoci nella stessa direzione. La invito a rispettare i suoi tempi, anche se sono lenti. Io fatico in questa impresa, Lei forse sarà più brava! Facciamolo sentire amato. Sarà più facile per lui costruire lo “scudo” della felicità. Lo aiuti a coltivare la fiducia, a pensare, ad avere dubbi, a costruire pensieri critici, a sorprendersi di fronte a un tramonto, a lasciarsi travolgere dai suoi colori, a raccogliere la pioggia di foglie, a soccorrere chi è in difficoltà. Lo aiuti a respirare l’armonia, a saper discernere tra la spontaneità e la disciplina, a conoscere il dovere e l’impegno. Lo aiuti ad avere radici per fermarsi e ali per volare, ma soprattutto gli insegni ad avere cura di sé stesso e degli altri. Lo so, Le sto chiedendo molto. So che tutti questi compiti e doveri spettano a me: sono il genitore. Ma vede sono imperfetto. Commetto molti sbagli, mi distraggo e tante, troppe volte, mi ritroverò a giudicare il suo operato, le sue scelte timbrandole come errori e Lei, probabilmente, farà la stessa cosa con me. E allora saremo soli e lontani… Questo non lo voglio. Cara maestra, Le chiedo di essere più brava di me, di guardare oltre le mie parole e di mostrarmi che anche se qualche volta non ho ragione, Lei mi sarà accanto e insieme insegneremo la bellezza, il coraggio e accenderemo il desiderio della conoscenza nel nostro amato bambino, perché come diceva Don Bosco “L’educazione è cosa di cuore”.” ❤️
Maria Ruggi (Riproduzione riservata)

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