La Grande Gara delle Tabelline – HEADU
Le tabelline non mi fanno paura!
Le tabelline rappresentano uno spauracchio per molti bambini. Ancora oggi molti adulti hanno incubi ricorrenti sulle interrogazioni a scuola legate alle famigerate tabelline. Perché imparare le tabelline risulta così difficile? Memorizzare la tavola pitagorica, per alcuni bambini, si traduce in una grossa difficoltà. Cosa possono fare i genitori o gli insegnanti per aiutarli a superare questo ostacolo?
Si possono imparare le tabelline giocando
Spesso per favorire il processo di memorizzazione si ricorre alla proposta di canzoncine, filastrocche e giochi. Provare le varie strategie tutte insieme darà un risultato sicuramente efficace e positivo. Voglio proporvi un gioco che, personalmente, ritengo uno strumento super e straordinario: La grande gara delle tabelline di Headu.
Attraverso questo gioco potremo evitare lunghe e tormentate sessioni di ripetizioni e ripassi. Allontaneremo il timore e la noia che i bambini incontrano nel processo di memorizzazione. Li aiuteremo a superare anche eventuali sensi di frustrazione, determinati dal non essere riusciti a fissarle.
Come si gioca?
Giocare è facile. Si compone un grande puzzle della tavola pitagorica e si coprono tutti i numeri con dei segnalini gialli. Ai giocatori vengono distribuite delle cartelle con dei numeri. Invece di estrarre i numeri dal sacchetto, ogni giocatore pesca una cartina, tra quelle coperte, e legge la moltiplicazione, ad esempio “Sei per tre”. I bambini devono rispondere in modo corretto. Controllano se hanno il numero 18 (il prodotto della moltiplicazione) sulla loro cartella. Il primo, che comunica di averlo, conquista la cartina e la colloca sulla cartella. Questo gioco, simile alla tombola, si rivela divertente e stimolante. C’è anche la possibilità di verificare, attraverso la tavola pitagorica, se il giocatore ha comunicato il risultato corretto. In questi passaggi si rafforza il processo di memorizzazione. Sono previsti dei premi per l’ambo, la cinquina e la tombola. Inoltre vi sono anche dei gettoni salva-errore: uno per ogni cartella che si possiede. Il materiale da gioco si presenta con i numeri e le cartelle in una bella veste colorata, riconoscibile e ciò facilita lo sviluppo di una memoria visiva e fotografica.
Insegnare le tabelline a memoria significa trasformarle in automatismo.
Come insegnante ho ripetuto spesso, ai miei alunni, la frase: “È necessario imparare le tabelline.” Questo gioco semplifica l’operazione e soprattutto la rende una pratica meno gravosa e fastidiosa. Giocando i bambini svilupperanno una maggiore familiarità con le moltiplicazioni e con i numeri. Sperimenteranno strategie di calcolo veloce e mentale e saranno motivati a impararle più facilmente per vincere. Il gioco rappresenta una pratica alternativa, valida soprattutto per quei bambini resistenti alla matematica, con difficoltà, che entrano facilmente in confusione o che non amano mettersi alla prova.
Un approccio ludico li avvicinerà alla conoscenza della tavola pitagorica con un entusiasmo maggiore e nuovo. Inoltre questa esperienza genererà sul piano emotivo dei ricordi positivi e scioglierà una potenziale ansia da prestazione. Il gioco può essere facilmente utilizzato a scuola. È un sussidio importante che integra e arricchisce il nostro percorso sulle tabelline. Lo possiamo tirare fuori quando notiamo una certa stanchezza e preferiamo continuare le attività di matematica con giochi pratici. Ma anche a casa, giocando tutti insieme, magari in compagnia di genitori, amici e parenti. Coinvolgimento e interesse saranno garantiti, trasformando l’apprendimento in una sfida appassionante. Evviva le tabelline!
Maestra Mary
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