San Martino poesie e filastrocche

San Martino poesie e filastrocche

San Martino

San Martino
Veniva un cavaliere per la via
e il vento e il gelo gli eran compagnia.
Il cavaliere, nel mantello avvolto,
andava silenzioso, in sé raccolto.
Sul ciglio della strada era un mendico
infreddolito come non vi dico.
Fermò il guerriero il suo caval morello
e, con la spada, dimezzò il mantello.
Tieni, fratello – il cavaliere disse,
e il povero quel dono benedisse.
Il ciel divenne azzurro d’improvviso,
e il sole l’inondò del suo sorriso.
Così al venir della stagione amara,
per San Martino il cielo si rischiara;
ride la terra nell’estate breve,
quand’è già per venir la bianca neve.
Comassi Monchieri

sep san martino

San Martino
Fece un gesto davvero carino
tagliò un mantello con la sua spada
e lo diede ad un poverello sulla strada:
Il povero lo ringraziò
e Dio dall’alto lo premiò,
tolse dal cielo quel grigio colore,
caldo e sole, mandò con amore.
Così ogni anno c’è San Martino,
che porta l’ estate che dura un pochino!
Federico Goffi

sep san martino

San Martino
La nebbia a gl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de’ tini
va l’aspro odor dei vini
l’anime a rallegrar.
Gira su’ ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
su l’uscio a rimirar.
Tra le rossastre nubi
stormi d’uccelli neri,
com’esuli pensieri,
nel vespero migrar.
Giosuè Carducci

sep san martino

San Martino
Per la campagna triste e lontana
gelida soffia la tramontana.
Martino scende dal suo destriero
c’è un poverello lungo il sentiero…
Non ha vestito, casa non ha,
a riposarsi come farà?
Il cavaliere toglie il mantello,
metà lo dona al poverello.
Oh, meraviglia: si rompe il cielo…
E si diffonde dolce un tepore,
qua e là tra l’erba rispunta il fiore.
Dal cielo scende, premio divino,
sempre l’estate di San Martino.
L. Cerutti

sep san martino

San Martino
Lampioncini colorati
che sfilate lungo i prati
stan le stelle ad osservare
per vedervi scintillare
voi fiorite nei giardini
come lieti fiorellini
stan le stelle ad osservare
per vedervi scintillare
siete come le farfalle,
bianche rosse verdi e gialle
stan le stelle ad osservare
per vedervi scintillare.

sep san martino

La leggenda di San Martino
Quanto freddo. Nel mantello
ravvolto San Martino.
Ecco, incontra un poverello:
quanto freddo ha, poverino!
San Martino il suo mantello
con la spada fa a metà.
E prosegue Santo uomo
che freddo fa
Ecco ancora un pover’uomo
che domanda carità
L’altro pezzo di mantello
San Martino ora gli dà.
Poi nel freddo, con coraggio,
San Martino va contento.
Ma di sole un dolce raggio
Lo riscalda in un momento.
E’ l’estate, San Martino;
è l’estate! Dio che vede
tutto, in premio te la dà!
Favolella

sep san martino

San Martino
Umido e freddo spunta il mattino,
ed a cavallo va San Martino
Quand’ecco appare un mendicante,
lacero e scalzo vecchio e tremante
Il cavaliere mosso a pietà,
vorrebbe fargli la carità
Ma nella borsa non ha un quattrino,
e allora dice Oh poverino
Mi spiace nulla io posso darti,
ma tieni questo per riscaldarti
Divide in due il suo mantello,
metà ne dona al poverello
Il sole spunta e brilla in cielo,
caccia la nebbia con il suo velo
E San Martino continua il viaggio,
sempre allietato dal caldo raggio.
N. Giustino

sep san martino

San Martino
Nero il cielo era;
la pioggia fitta al suol precipitava
nè una casa nè una roggia
al meschin si presentava
avanza sconfortato,
le sue gambe eran tremanti
ecco un giovane soldato
si presenta a lui davanti
snello biondo ardito e bello,
ei sta ritto sul cavallo
guarda e subito il mantello
svelto taglia senza fallo
ne dà mezzo al poveretto,
che l’indossa, e il donatore
fissa. Dice ” Benedetto,
sia per sempre il tuo buon cuore.”
Il meschino era Gesù,
e Martin si prosternava
ora non pioveva più,
ecco il cielo rischiarava
riapparì smagliante il sole,
s’udì dolce un’armonia
gelsomini, rose, viole,
infioravano la via.
N. Giustino

sep san martino

San Martino
Se passa un cavaliere con un pennacchio rosso
sull’elmo è san Martino, senza mantello indosso.
Il sole novembrino che stacca foglie gialle,
pelliccia bionda e soffice gli cade sulle spalle
R. Pezzani

sep san martino

San Martino
Chi passa al gran galoppo
su quel cavallo bianco?
Un prode cavaliere
con la sua spada al fianco.
Poi torna al suo castello
e per il bosco va
gli uccelli lievemente
gorgheggiano qua e là.

sep san martino

La leggenda di San Martino
San Martino sul destiero
galoppava, galoppava,
tutto avvolto nel mantello,
tutto assorto nel pensiero.
Nero il cielo, freddo il vento
ed un turbine di foglie…
Era autunno. San Martino
galoppando udì un lamento.
“Muoio”, un poverello
ripeteva irrigidito.
San Martino con la spada
tagliò a mezzo il suo mantello.
Che tepore! Al poverino
gli ritorna sangue e vita,
or ch’è avvolto nel mantello
del pietoso San Martino.
Ricomincia a galoppare
nel grigiore il cavaliere
quando tiepido il bel sole,
per prodigio, ecco riappare!
D’un azzurro intenerito
che ricorda primavera
si sinnova tutto il cielo,
pare il mondo rifiorito.
Olga Siniscalchi

sep san martino

San Martino
San Martino era un forte soldato.
Una sera di novembre egli tornava,
cavalcando, dalla guerra.
Indossava un bel mantello,
perché pioveva e faceva freddo. Lungo la
via incontrò un povero vecchio, mezzo nudo
e tremante, che chiedeva la carità.
San Martino non aveva denaro. Allora
si tolse il mantello e, sguainata la spada, lo
tagliò in due. Mezzo lo dette al povero, e
mezzo lo tenne per sé.
Il Signore, per premiarlo, fece apparire
il sole d’oro, tiepido e confortante.
Da allora, alcuni giorni di bel tempo tornano
quasi sempre al principio di novembre:
è l’«estate di San Martino».
L. Gatta

sep san martino

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