Giochi didattici Eli
Quanto è importante per noi insegnanti catturare l’attenzione dei nostri alunni? Quali risorse mettiamo in campo per far crescere la loro motivazione? Quanti momenti trascorriamo a cercare nuove strategie per coinvolgere tutta la classe? Pensieri, sforzi, ricerche si sommano in uno slancio didattico che spesso ci lascia senza idee ed energie. Comprendo la sensazione. Negli ultimi anni, in modo particolare, ho ritagliato in ogni mia lezione uno spazio dedicato al gioco. Credo molto nel valore della didattica ludica: è una strada che ci permette di differenziare il nostro insegnamento e accendere la motivazione ad imparare.
Il gioco favorisce lo sviluppo delle abilità trasversali che sono alla base di ogni apprendimento. Voglio proporvi una serie di giochi della ELI. Sono belli, semplici, e coinvolgenti con un forte potere motivazionale e con tante situazioni divertenti e stimolanti. Possono essere usati con finalità diverse: per presentare dei nuovi argomenti, per rinforzare delle conoscenze, per gratificare gli alunni alla fine di una mattinata intensa. L’utilizzo di questi giochi didattici, molto curati nella veste grafica e nella qualità dei materiali, presuppone una grande consapevolezza che parte dalla scelta mirata del docente e si esprime nella proposta di strumenti efficaci. Nel catalogo ne troverete davvero tanti, di ogni tipo: da quelli linguistici, a quelli matematici, scientifici, logici, emozionali, dedicati all’ecosostenibilità. Sono disponibili anche in altre lingue. Giochi che consentiranno di innovare la vostra didattica, di favorire i processi di inclusione, di stimolare la conversazione, ampliare il lessico e valorizzare le potenzialità di ciascuno. Giochi curiosi e appassionanti, diversi per ambientazione, durata, complessità e tipologia, che si prestano a fasce d’età differenti.
I giochi possono essere di tipo competitivo o cooperativo; nel primo caso l’obiettivo del gioco è individuale, nel secondo caso invece i partecipanti collaborano per raggiungere un obiettivo comune.
Le prime volte nelle quali ho proposto dei giochi ai miei alunni si è generato intorno a noi un vociare irrefrenabile e tanta confusione. Ben presto l’attività con questi sussidi si è trasformata in una deliziosa routine che ha favorito il lavoro in coppia spingendo i bambini a esternare le strategie utilizzate. È cresciuta la complicità, è aumentato il livello di partecipazione alle lezioni e la stessa competizione si è trasformata da un livello individuale a un momento di condivisione. Ogni giorno a scuola siamo chiamati a creare contesti nei quali tiriamo fuori dai cassetti i nostri strumenti e poniamo al centro i bisogni di tutti gli alunni e attraverso il gioco si libera uno spazio sempre nuovo: quello della scoperta, dell’osservazione, dell’allenamento e soprattutto una dimensione in cui gli alunni imparano a stare bene insieme. Il gioco ci offre la possibilità di creare relazioni attraverso un laboratorio di esperienze. Il punto centrale della ludodidattica è l’esperienza: il bambino deve sperimentare l’attività pratica. Il gioco ci consente inoltre di veicolare obiettivi spesso difficili in una veste divertente. Sappiamo bene che la motivazione è il vento che soffia sulle vele del galeone della conoscenza e noi insegnanti possiamo trasformarci anche nel buon dio Eolo soffiando sui nostri alunni il desiderio di imparare.
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