La componente affettiva nell’insegnamento

La componente affettiva nell’insegnamento

la componente affettiva nell'insegnamentoQuanto è importante la componente affettiva nell’insegnamento?

Ogni docente mescola all’interno della sua lezione gli ingredienti più importanti: la preparazione, la conoscenza, la competenza, la creatività e l’affettività. La creatività e l’affettività rendono speciali e differenti le lezioni. Tutte le mattine, quando un docente varca la soglia della sua aula indossa un sorriso, un abito di pazienza e scarpe di resilienza. Il sorriso e l’ottimismo creano negli alunni serenità e disponibilità all’apprendimento. Ogni lezione deve trasformarsi in un trampolino d’opportunità: cercare di coinvolgere anche l’alunno meno interessato, solleticando la sua curiosità, circuendo le sue conoscenze e spingendolo a sentirsi parte attiva di quel magico processo dell’apprendimento di cui l’insegnante è il più bravo prestigiatore. La cornice dorata di questo numero di magia è la componente affettiva. Gli alunni devono “toccare” l’amore che il docente sente verso la disciplina, verso la sua funzione e soprattutto verso di loro. La molla dell’affettività salta, riempiendolo, sul buco nero dell’insofferenza che gli alunni provano verso le lezioni scolastiche. L’insegnante deve sempre poter gettare sulla cattedra questo asso, nascosto nella manica, per arrivare a tutti, ma proprio tutti.

Bisbigli, resistenza, richiami e lamentele fanno parte del menu della lezione. Ma quante volte una battuta da parte dell’insegnante, uno slancio, uno sguardo verso l’alunno più taciturno, un’improvvisa piroetta o un cambio di voce fanno la differenza?!
L’insegnante come un acrobata deve saper saltare sui cuori dei suoi studenti e suscitare sorpresa, gioia e curiosità. Deve coprire chilometri di silenzi e superare barricate di chiusura, deve instaurare un rapporto di complicità, di intesa che, facendo salvo il rispetto reciproco, crei un orizzonte di inizi e di traguardi.
Credo nella spinta affettiva dell’insegnamento: è una forza che genera legami, nostalgie, meraviglia. Alimentare passioni, accendere fuochi, far brillare gli occhi, regalare carte e passaporti per la vita. E ancora costruire fiducia, disegnare speranze e mantenere promesse.
Questo è il compito dell’educatore. Questo è l’armonico incastro tra un insegnante e i suoi alunni nel mosaico dinamico della classe. 🥰
Maria Ruggi – Riproduzione riservata –

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